Quarta di copertina
The Blocks, il romanzo d’esordio dell’irlandese Karl Parkinson, descrive con particolare realismo (a tratti magico), la storia di un artista visionario cresciuto nella Inner City di Dublino, negli anni ‘90 e nei primi 2000. Le scene sono ambientate nel quartiere popolare degli O’Devaney Gardens, famoso per l’elevato degrado sociale. Kenny, il protagonista, narra la sua infanzia difficile: l’assenza del padre, la separazione dei genitori, l’iniziazione alle droghe, le serate in discoteca, le risse. Seguono i primi innamoramenti, le grandi amicizie e la caduta di molti: dal tunnel della tossicodipendenza, allo spaccio, al carcere, fino alla morte. Una storia di amici, bande e poeti. Una storia sul potere redentore dell’arte che diventa mezzo per sognare una vita diversa, lontana dagli O’Devaney Gardens: il tentativo (disperato) per Kenny e i suoi amici di liberarsi dalla sofferenza esistenziale che li accomuna.
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“Finalmente sapevo cosa volevo essere, non un cazzo di idraulico, ma una cazzo di rockstar e Rooner voleva lo stesso. Lui aveva una chitarra merdosa che i suoi gli avevano regalato a Natale, ma spaccava comunque, suonava fi no a farsi sanguinare le dita, letteralmente; una volta ha suonato tutta la notte ascoltando la radio, finché non gli si sono scorticati i polpastrelli e hanno iniziato a sanguinare sulle corde, come delle stigmate portate dal sacro spirito della tablatura. E mentre io scrivevo e riempivo quaderni su quaderni, Rooner strimpellava e suonava e a poco a poco ha cominciato a sentire anche lui il richiamo dell’arte. Sarebbe stata la musica a farci scappare dai palazzi, eravamo sicuri di questo. Avevamo trovato il nostro QUALCOSA, la nostra strada.”
[da The Blocks. I ragazzi degli O’Devaney Gardens, di Karl Parkinson]
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Presentazione video di The Blocks e letture by Karl Parkinson: guarda il video
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